23 luglio 2009

YinqQiXing

Lo stesso clima che ieri mi ha permesso di fare solo le seguenti foto, oggi ci ha costretti ad una fuga da un luogo chiuso all'altro...

Che bello era questo cinese
intento a guardare l'inizio dell'eclissi?

Pure questo non era male!

Questa è l'unica foto dell'eclissi...
Poi i nuvoloni han coperto tutto
e han bagnato la nutrita delegazione
della Tongji al Century Park
fornita di un solo ombrellino
ogni quattro persone

Maledetta mania di fare digressioni... Dicevo... Oggi... Dopo il museo di Shanghai, abbiam cercato un po' di fresco allo Ski Park di Shanghai (YinqQiXing)! Bellissimo!!! ...e invece no... La struttura dei primi anni novanta ospita una micro discesina di 100m di difficoltà blu sbiadito circondata da skilift a catena (cosa mai vista neppure negli impianti abbandonati che si trovano in Lessinia!!) talmente lenti che ci mettevo meno tempo a far la salita con gli sci ai piedi (lo spirito del vero fondista salta sempre fuori!)... Gli sci ultimo modello a Calgary vengono dati spaiati, senza lamine e gli attacchi senza taratura!! Almeno due note positive: c'era un freddo cane (e non i 32° esterni) ed un bel salto che non son mai riuscito a concludere se non col fondischiena... Divertentissimo, poi, vedere i cinesi alle prese con skilift e pendenza: cadute fenomenali... Si capisce perché la Cina a Torino ha vinto "solo" due medaglie d'oro ed una manciata delle altre!

L'impianto
(foto by GeNiO)
Notare la prima porzione della pista
inclinata di massimo 5° con tapis roulant

Lo sfondo è lo stesso
cui siete abituati in cima
alle seggiovie!!

21 luglio 2009

Reverse Vending Machine

Finalmente (!?!) è arrivato il GeNiO... Con lei, quindi, si gira nuovamente Shanghai... Nell'affollata Nanjing Dong Lu ci siamo imbattuti in questa lattina gigante:


Ovviamente ho deciso di provare l'ennesima inutilità cinese (anche se, stranamente, con un filo di senso ecologico)...

Ho letto tipo tre volte le "INSTRUC"...
Non ho capito un ciuffolo
e non ho trovato alcuna linea gialla!

Allora ho piazzato più o meno a caso la bottiglia...

...questa, dopo aver roteato due tre volte,
è stata ingurgitata dalla mega lattina!

Io, in compenso, ho ricevuto una monetina sfigata
col simbolo del riciclo e una scritta in cinese
che diceva "Bravo, hai fatto quello che le persone
fanno normalmente nella parte civilizzata del mondo.
Ora se la smetti pure di buttare le tue immondizie
a casaccio per terra, nei parchi e nel fiume
magari non facciamo la fine della terra nel film Wall-E.
Già che ci siamo se ti trattieni dallo sputare in giro
e capisci come diamine si guida un autoveicolo,
magari oltre che nelle olimpiadi e nell'economia
facciamo qualche altra bella figura"
(traduzione letterale)

Essendo di fabbricazione cinese, ovviamente, al primo tentativo la macchina è funzionata correttamente. Con la bottiglia pressoché identica di mia sorella non c'è stato il magico rotolio seguito dall'ingurgitamento... Allora ho dato la bottiglia ad uno dei poveretti che le raccattano dai cestini per poi venderle... E c'è pure arrivata un'altra monetina pacchiana grazie ad un sapiente pugno di uno spazzino che passava di lì.

17 luglio 2009

Tibet

Purtroppo l'unico modo per accedere al tetto del mondo è tramite un'agenzia... I cinesi non si fidano troppo di cosa potrebbero fare gli occidentali liberi di scorazzare in una zona così calda, soprattutto dopo i disordini avvenuti i giorni prima delle olimpiadi ed ancor più alla luce delle rivolte nello Xinjiang. A tale proposito una piccola digressione è d’obbligo. Ieri, leggendo il China Daily, sono rimasto sorpreso sia che si parli del problema sia dalla giustificazione del blocco di internet addotta da uno studente (fonte di grande attendibilità!?!). Quest’ultimo è certo che il word wide web con le sue varie declinazioni abbia permesso ai rivoltosi di scambiarsi messaggi ed organizzarsi e quindi, giustamente e come avrebbe fatto qualsiasi altro governo (!), il Ministero della Verità abbia deciso di chiudere la connessione. Un’ultima cosa, poi prometto che parlo del mio viaggio: sempre legato al web, nella pagina accanto, una “bella” foto a colori raffigurante dei ragazzi che giocano a guerra simulata introduce un articolo in cui si parla della decisone del Ministero della Salute (dicastero reale, questo) di abolire l’uso dell’elettroshock per curare gli web addicts. L’articolo continua con le opinioni di medici appartenenti alle più note cliniche per curare questo problema. Uno arriva a definire la dipendenza da internet una malattia mentale…

La Friendship Highway collega Shanghai al confine nepalese. Al chilometro 4646 si incrocia una piccola cittadina di “soli” 400.000 abitanti. Non ho ancora capito come si scriva dato che sui cartelli stradali apparivano diciture di tutti i tipi. Mi atterrò alla Lonely Planet, stranamente completa nella sua guida dedicata al Tibet. Lhasa è una città cruciale per il buddismo tibetano, infatti vi si trova il luogo di culto di maggiore importanza: il Jokhang. E non è il nome in tibetano del Potala. È un monastero completamente diverso. Costruito nel settimo secolo dopo Cristo come primo segno di buddismo in Tibet, rimaneggiato in epoche successive, si narra che fu utilizzato dalle guardie rosse come porcile!








Ovviamente c'è pure il Potala, residenza dei Dalai Lama. Purtroppo, come in molti monasteri, non è possibile fare le foto degli interni per cui sarà possibile solo immaginare la bellezza degli appartamenti e delle tombe di coloro che furono guide spirituali dei tibetani, in quanto reincarnazioni della divinità della pietà.






Oltre ai turisti si incontrano numerosissimi pellegrini, spesso in abbigliamento tipico tibetano e dotati di ruota con le preghiere: essa, girando in senso orario, accompagna le rotazioni (anch'esse in senso orario) attorno ai luoghi di culto. Tale pratica serve per migliorare il karma del pellegrino.



Poco lontano dal centro città, c'è uno dei più grandi monasteri, il Sera. Durante il pomeriggio i monaci si trovano a discutere. Il dibattito segue un rituale preciso: un monaco in piedi pone un questito e poi con un gesto simile a quello dell'ombrello ne interpella altri che, da seduti, cercano di dare risposta. Infine se soddisfatto dal responso il primo monaco tiene arrotolata il "rosario" che sgranano durante le preghiere.





Le distanze in Tibet sono abbastanza grandi ma ciò che rende ancor più difficoltoso il vaggiare sono le condizioni delle strase. Allora ogni ora e mezza una sosta è d'obbligo per impedire al cervello di shakerarsi completamente.

Bambina incontrata in una delle fermate,
giocava con la radio appesa al collo


Una scuola tibetana.
Durante una fermata non programmata causa "disguidi dell'agenzia"
ci siamo avvicinati a questa scuola. La gentilissima maestra
ha presentato gli alunni e ha fatto cantare loro una
canzone in inglese


Fiume Brahmaputra


"Insegna" del dentista


Solo l'uomo può rendere verdeggiante la terra tibetana


Ad ogni passo, su moltissime cime
vi sono ragnatele di preghiere.
Più in alto sono e più è probabile che vengano udite dalle divinità


Sulla strada per l'Everest
c'è il monastero di Rongphu,
il più alto al mondo


Camminando in direzione del campo base dell'Everest
si possono avere dei piacevoli incontri ravvicinati


IL CAMPO BASE!!
Una targa, una tendona ed una squallida base militare (in lamiera) cinese
Null'altro a rappresentare il punto di partenza per la salita
alla vetta più alta al mondo


... in realtà c'è pure questa collinettacon le solite preghiere
Il monte Quomolangma (Everest), infatti è adorato come una divinità.


Poi c'è la nota dolente del viaggio... La brutta bestia dell'AMS (Acute Mountain Sickness)... Scendendo dal campo base, in aggiunta al forte mal di testa che mi accompagnava da un po', ho iniziato a vomitare inspiegabilmente, in continuazione... Fortunatamente la China Mobile s'è prodigata per far sì che vi fosse segnale ovunque... L'unica cosa che mi è passata per la testa è stata sentire Il Beppe (pure con la "I" maiuscola!)... "Scendi giù di almeno 500 metri, subito!"
Subito ho iniziato a sentirmi meglio... e ho dormito in una casa tibetana: niente luce ed un buco come WC.



Al mio risveglio ho potuto apprezzare il villaggio...


...e l'Everest


Tornando verso Lhasa una sosta è stata Gyantse, una bellissima cittadina sormontata sia da un forte che da un tempio ove è situata la più grande chorten (monumento rappresentante il buddha) del Tibet. Un valore aggiunto del museo è la totale assenza di ricostruzione: è rimasto intoccato dal '400.







Ultima tappa: il lago sacro Yamdrok-Tso


Donna mussulmana (di etnia ugiura, quella che c'è in Xinjiang)
che prepara la pasta con forme molto simili a quella italiana:
spaghetti e fettuccine sono normali in tutta la Cina,
lei faceva pure le conchigliette e le penne!


Il ritorno è stato parte in treno e parte in aereo... Venticinque ore per attraversare tutto l'altopiano tibetano... Il paesaggio, avvicinandosi alla Cina, diviene via via più verdeggiante e spesso capita di vedere da entrambi i lati del treno deserto a perdita d'occhio.

La prossima volta mi acclimato meglio!