26 maggio 2008

Cattiveria

La riflessione parte da un film non troppo edificante ma che comunque si lascia guardare piacevolmente: Shoot ‘em Up. Ricorda molto la serie di Die Hard (Zanna è per te), ha una passabile fotografia e tra i suoi interpreti spiccano Clive Owen e Monica Bellucci, ma la cosa che più mi ha colpito sono stati alcuni dialoghi incentrati sul perenne stato di “incazzatura” del controverso protagonista. Il film, dichiaratamente truculento già dal titolo, in alcune scene sembra fare improvvisamente inversione: si spinge a criticare l’uso delle armi, analizza i motivi della rabbia del protagonista. Ovviamente, trattandosi di un film d’azione, non vi sono ampie dissertazioni filosofiche tra i personaggi ma è stato un po’ il discorso a farmi pensare (leggasi pure come “far sì che mi facessi delle pare”).

Tutto ciò che ho fatto in questo (fantastico ma distruttivo) fine settimana mi ha ricordato che, dopotutto, la “cattiveria” sia necessaria…

Senza un minimo di violenza personale non sarei mai riuscito a chiudere “Anna”, un 5a che mi ha dato parecchi grattacapi, da primo.

La risolutezza si mischia talvolta con la cattiveria quando si devono prendere decisioni scomode quando si è in emergenza… Su questo punto non posso dilungarmi a raccontare per tanti motivi.

Poi c’è quella che si insinua dentro di me e vorrebbe trovare il suo sfogo come diceva Michele [bisognerebbe montare un M60 sul cofano] quando il solito BMW 535 ti supera e poi ti taglia la strada. Perché, dopotutto, tu hai una Panda e la potenza erogata da un mille-e-due a metano non è equiparabile con uno dei migliori motori bavaresi ma non conta che tu sia già particolarmente fuori dai limiti, la macchina costosa deve dominare… a tale proposito torno al film: “Cazzo, odio questo. Quello ha cambiato corsia senza segnalare. Insomma che ci vuole a mettere la freccia? […] L’ha rifatto! Io sposto il dito di un centimetro per mettere la freccia! Questi stronzi sono così pigri da non spostare il dito di un fottuto misero centimetro per guidare con prudenza. Vuoi sapere perché? Perché questi ricchi bastardi devono essere duri e spericolati per fare tutti quei soldi e così quando sono su strada non riescono a trattenersi, devono essere anche guidatori duri e spericolati. È la loro natura!”.

Sempre sul filone automobilistico, mi è stato raccontato della bellissima sensazione provata a sfasciare (per motivi di servizio) la porta di una A6 quasi nuova…

E senza un minimo di cattiveria non avremmo vinto contro la CoCa e io non avrei addirittura segnato un goal…

Infine la mancanza di cattiveria mi sembra spesso preoccupante, una sorta di voglia di lasciarsi andare un po’ alla volta, senza mettere parte di sé nelle proprie azioni. Tutto questo può sembrare stanchezza, spossatezza o disinteresse ma credo che talvolta sia pericoloso, quindi, (mutuando un atteggiamento dell’ermetico Berga) mi auguro che la persona cui mi riferisco legga e colga lo spunto, ma dopotutto sono fiducioso di trovare l’occasione di parlare, in un prossimo futuro…

Quindi la conclusione è che un certo quantitativo di cattiveria sia necessaria per la nostra vita, il gioco sta tutto nel trovare abilmente delle valvole di sfogo costruttive e non arrivare...

18 maggio 2008

Don't Try This At Home

Non di rado il sapere scientifico trova nuovi stimoli per la sua progressione da avvenimenti, da azioni in apparenza futili, banali e prive di ogni interesse per una qualsiasi dottrina sperimentale. L'apice di tali momenti è avvenuto con una famosa mela [suggerimento: non si parla né quella di Biancaneve, né quella di Tell e neppure del mio coinquilino], almeno fino a ieri.
Una di notte. Taverna Pighi. Lo sguardo di Peter cade sulle chiavi della mia auto e, in pochi istanti, si arriva alla scommessa che "se l'apertura a pulsante dell'auto non funziona e te la punti alla testa allora funziona perché fai da antenna". Il problema maggiore è stato definire i termini della scommessa. S'è detto una birra, ma inizialmente la scommessa vedeva contrapposti il Teo e i due biotecnologi... In quel caso si sarebbe arrivati al paradosso delle due birre o mezza birra. Mi spiego meglio: il nostro futuro rappresentante, ingegnere fallito, è convinto che, scommettendo una birra, ciascuno in caso di perdita debba pagare una birra. Tuttavia, il padrone di casa ha prontamente obiettato che, se fosse stato così e lui avesse vinto, si sarebbe bevuto due birre, quindi era più opportuno che venisse mantenuta costante la vincita, ovvero due birre. Ma questo non poteva essere ancora corretto perché il povero Bosi avrebbe dovuto pagare due birre. A questo punto si è proposto di mantenere una birra come vincita... Ma ancora una volta JP e Peter Pan avrebbero pagato di meno. La soluzione è stata trovata escludendo Jacopo dalla scommessa.
Dopo un'attenta analisi del territorio si è deciso di parcheggiare la mia Panda davanti al Cimitero e di percorrere l'intera via Cerpelloni per aver ogni distanza disponibile.
In realtà non siamo arrivati ad una precisa conclusione ma si è ipotizzato che fosse a causa della pioggia e della non completa carica delle chiavi, riproveremo in seguito. Per ora ognuno si paga la sua birra...

Ricapitolando...

Chi? LORO:
+ +

E LEI:


Come?

Prima si prendono le misure - Poi viene effettuata la prova

Perché? PER LEI:

15 maggio 2008

Serate Milanesi secondo Daddy

Dai, usciamo per l'aperitivo... per che ora? alle 20, zio... Non è tardi? No, no...
Daddy, che ci ha abituati a ritardi di oltre 2 ore, arriva solo per le 20.45... nessun tavolo libero dove s'era pensato di andare... vabbé andiamo dall'altra parte della piazza... Aperitivo? No, sono le 21, oramai è tardi...
Kebab in fretta e poi... e poi MOM! locale che non so minimamente come sia fatto... in realtà è piccolissimo... quindi: tutti fuori! ma proprio TUTTI: la piazzetta davanti al mom ospiterà almeno un migliaio di persone ogni mercoledì... per la giuoia dei numerosi venditori ambulanti di birra... e soprattutto quella dei poco nottambuli abitanti di via Montenegro... o quelli che semplicemente vogliono passare di là in auto...
Un paio di figure di merda sulle quali glisserei... ma tanto se non si fan le cazzate non è bello...
La nostra serata itinerante finisce ai salterelli.... tanto divertimento, un gomito e il mento sbucciati... anche qui meglio non approfondire...
E poi di corsa a letto che "tra poco più di sei ore il prof inizia a spiegare, sempre che riesca ad attaccare il microfono..."
Complimenti ad Arca per il parcheggio artistico, "lievemente appoggiato"....

8 maggio 2008

20 giorni di silenzio

Scusandomi con gli assidui lettori del mio blog, riprendo a scrivere dopo un lungo silenzio...
Dai, Nerd, non offenderti se il mio ultimo post ha più commenti del tuo intero forum... =)

Ultimi aggiornamenti sulla mia vita [scusatemi se non commento altro ma penso che questo non sia il luogo idoneo]...

Mi han preso per il progetto PoliTong! Cioè prima devo fare altri 12,5 crediti entro Luglio... 2 esami... e poi: Cina! Paura!!!!

4 esami dati (a dire la verità tre prove in itinere, uno intero)... due bene bene (ringrazio il Nerd per l'intensa preparazione di Analisi B e il Toffa per l'"aiuto" in Chimica), uno passabile e uno si rifarà... vabbé, è economia.... useless...

Oggi ho preso le Katana de La Sportiva... scarpette di arrampicata, per chi non avesse ancora scoperto questo favoloso sport... ora sono pronto a riprovare il 5b da primo: "bisogna portare rispetto alle cifre" (Alberto B)... mi sto prendendo male...

Poi mio cugino mi ha dato lezioni di Photoshop... uno dei primi risultati è il nuovo logo del blog... poi ho provato a ritoccare alcune foto... si fan di quelle cose davvero interessanti... Alby, voglio sperne di più!! Se ti procuro PES mi spieghi anche il flash?!

Chiudo coll'attrazione principale di molte delle buie serate a Milano:
sdraiato sul letto giocava al pc quando un fastidioso ciccolatino gli venne lanciato contro... tuttavia la sua attenzione era già stata catturata da un improvvisa richiesta di "scendere un attimo" quindi, infilata la tuta calzate le ciabatte sistemati i capelli si precipitò giù dalle scale... nulla ci è dato sapere su cosa sia successo sino alle 2 di notte quando si riaccasciò sul letto, sfinito... solo stamani guardandosi allo specchio si ricordò del cioccolatino...