Tutto ciò che ho fatto in questo (fantastico ma distruttivo) fine settimana mi ha ricordato che, dopotutto, la “cattiveria” sia necessaria…
Senza un minimo di violenza personale non sarei mai riuscito a chiudere “Anna”, un 5a che mi ha dato parecchi grattacapi, da primo.
La risolutezza si mischia talvolta con la cattiveria quando si devono prendere decisioni scomode quando si è in emergenza… Su questo punto non posso dilungarmi a raccontare per tanti motivi.
Poi c’è quella che si insinua dentro di me e vorrebbe trovare il suo sfogo come diceva Michele [bisognerebbe montare un M60 sul cofano] quando il solito BMW 535 ti supera e poi ti taglia la strada. Perché, dopotutto, tu hai una Panda e la potenza erogata da un mille-e-due a metano non è equiparabile con uno dei migliori motori bavaresi ma non conta che tu sia già particolarmente fuori dai limiti, la macchina costosa deve dominare… a tale proposito torno al film: “Cazzo, odio questo. Quello ha cambiato corsia senza segnalare. Insomma che ci vuole a mettere la freccia? […] L’ha rifatto! Io sposto il dito di un centimetro per mettere la freccia! Questi stronzi sono così pigri da non spostare il dito di un fottuto misero centimetro per guidare con prudenza. Vuoi sapere perché? Perché questi ricchi bastardi devono essere duri e spericolati per fare tutti quei soldi e così quando sono su strada non riescono a trattenersi, devono essere anche guidatori duri e spericolati. È la loro natura!”.
Sempre sul filone automobilistico, mi è stato raccontato della bellissima sensazione provata a sfasciare (per motivi di servizio) la porta di una A6 quasi nuova…
E senza un minimo di cattiveria non avremmo vinto contro la CoCa e io non avrei addirittura segnato un goal…
Infine la mancanza di cattiveria mi sembra spesso preoccupante, una sorta di voglia di lasciarsi andare un po’ alla volta, senza mettere parte di sé nelle proprie azioni. Tutto questo può sembrare stanchezza, spossatezza o disinteresse ma credo che talvolta sia pericoloso, quindi, (mutuando un atteggiamento dell’ermetico Berga) mi auguro che la persona cui mi riferisco legga e colga lo spunto, ma dopotutto sono fiducioso di trovare l’occasione di parlare, in un prossimo futuro…
Quindi la conclusione è che un certo quantitativo di cattiveria sia necessaria per la nostra vita, il gioco sta tutto nel trovare abilmente delle valvole di sfogo costruttive e non arrivare...