30 novembre 2009

Le dimensioni contano (non in questo caso)

Oggi grande spesa in quel di via Beroldo 2. Era finito tutto: dall'olio ai detersivi, passando per cose basilari come la carta igenica, lo zucchero e l'acqua... Rimanevano solo i tortellini e il superlativo ragù della nonna Anna. Tornando placidamente a casa con l'eterno ma con-la-fermata-più-vicina-a-casa-nostra-di-quanto-non-sia-quella-della-verde 55 non so per quale motivo l'affamato Berga ha iniziato ad immaginarsi una braciola di balena. Quella di brontosauro non è più disponibile, le ha finite tutte Fred.
Orbene, si pensava: cavolo, gli eschimesi fan tutto con la balena. La mangiano, fan armi con le ossa e grasso come combustibile bruciano. Gli indiani (quelli con le penne, non col pallino in fronte) facevano lo stesso utilizzando i bisonti. Da noi invece, "del maiale non si butta via nulla". Cavolo, il più piccolo... Che sfigati!
Gli indiani "han subito l'immigrazione, ora vivono nelle riserve" urlava un ridicolo manifesto della Lega Nord. Gli eschimesi son talmente messi male che persino Green Peace permette loro di cacciare le balene. Io ho appena mangiato due uova con lo speck.

20 novembre 2009

Sud-Est

Quasi dieci giorni fa ha aperto i battenti la mostra di uno dei fotogiornalisti più importanti ed apprezzati al mondo. Voglia di viaggiare, predisposizione al contatto con le popolazioni locali (ovviamente con il traduttore fornito da National Geographic) e, soprattutto, un grande culo. Come scriveva qualcuno di cui non ricordo il nome su la Repubblica la scorsa domenica: mentre se ne stava nel suo ufficio newyorkese e non in giro per il mondo come di sua abitudine, s'è affacciato alla finestra e, molto casualmente, ha fotografato la caduta delle Twin Towers... Aneddoto che di per sé non dice molto ma, a mio parere delinea alla perfezione la fortuna che ha avuto Steve Mc Curry, di cui sicuramente è nota questa foto:


Dicevo, mostra. è a Milano, al Palazzo della Ragione, a due passi dalla madunina. Interessante location, ma... Mostra curata coi piedi.
Scelta ragionata, probabilmente con un senso artistico che non riesco a percepire, di posizionare tutte le foto su pannelli disposti più o meno alla cavolo in una singola buia sala. Il colpo d'occhio iniziale è affascinante. Ma poi, iniziando a girare si ha la percezione di trovarsi in un incrocio tra un labirinto ed il salotto troppo affollato di opere d'arte di un signorotto sette-ottocentesco.


Questione di decisioni progettuali. Però in alcuni casi, due tre almeno, capita che i fari deposti all'illuminazione, siano puntati verso terra e la foto sia poco visibile. Infine la parte peggiore dell'intera organizzazione: la stampa delle foto. Sono tutte tagliate male, ovvero presentano tutte il classico truciolato che si crea usando il taglierino. Non bastasse questo, in una foto si vedono le strisciate del toner!
Dimenticavo: le foto... alcune colpiscono direttamente nello stomaco.

Altre parlano [sì, parlano. Non è sinestesia la mia] di sogni, di luoghi quasi immaginari.

15 novembre 2009

Pensieri non miei

Sabato sera. Riaccompagno a casa o, come direbbero quelli che guidano dal lato sbagliato, "walked home" un'amica. Ritornando al motorino trovo per strada uno sgabello in legno abbandonato... Perfetto come appoggiapiedi per la poltrona in camera mia, penso... Lo prendo, grazie! Camminando contento col mio nuovo "coso-dove-Marco-può-appoggiare-un-po'-di-più-del-suo-marasma", vengo rapito da un "Non bisognerebbe fare più guerre tra gli uomini"... Barbone, seduto su un qualcosa... Io, sgabello... Son pronto per ascoltare!

L'incipit ad effetto non tradisce le aspettative... "L'uomo è un'animale e per questo, come ogni animale, cerca di vivere al massimo delle sue possibilità. Solo che ormai noi, al contrario di quelle che chiamiamo bestie, non ci accontentiamo più solo di mangiare bere e poco altro. Altrimenti basterebbe prendere una mucca, imparare a mungerla e a fare il formaggio per vivere benissimo!" Provate a dirlo a mio papà che è intollerante al formaggio. "Ma oggigiorno ognuno va al supermercato e si prende il suo bel latte già inscatolato, senza il problema dell'enorme quantitativo di letame prodotto dall'animale. Tanto c'è il contadino chissadove che fa la fatica per noi! E proprio per non fare alcuna fatica tutti vogliono il diploma." Anche qui, ho da ridire anzi, da precisare: tutti vogliono la laurea, tipo quei lesi che ci sono nel corso di probabilità per irriducibili ripetenti che m'è stato assegnato in seguito alla mia disavventura cinese, convinti che il 5% di 100 sia uguale a 20 (venti)!! "Solo che per dare a tutti tutto, che sia il diploma o che, c'è bisogno di uno sproposito di "tutto"... Dopo un po' però finisce. Non serve avere delle risorse infinite. Basta sempre che ce ne siano ancora un po'." A questa affermazione un solo nome nella testa: Turing... ora è un concetto superato... però nel 1936 un ragionamento come questo era alla base dell'unica possibile realizzazione della macchina di Turing (appunto), passaggio fondamentale per lo sviluppo dell'informatica così come della matematica moderna. "Nulla di meglio, dunque, delle guerre, di distruggere tutto quello che già abbiamo. E nel fare ciò permettere di lavorare agli altri uomini... E poi costruire di nuovo tutto... E nuovamente dare lavoro agli uomini.
Nella Bibbia si parla dei farisei. I farisei ci sono ancora. Sono quelli che durante la guerra o, in genere, quando ci son problemi, arrivano solo quando c'è da dire che tutto è sbagliato. E anche io che sono qui che critico sono un fariseo. Ma non posso più fare nulla. La mia ruota ha girato. Sto solo attendendo l'ultima primavera.
Io sono andato a puttane. Lo dico. Lo dichiaro. Molti altri vanno a puttane. Sì, le chiamo puttane perché non pagano le tasse. Non fanno la cosa giusta. Le chiamerei prostitute se lo facessero permettendo agli altri di pagare un po' meno e beneficiare comunque di tutti quei privilegi che abbiamo ottenuto in anni e anni di guerre. Molti vanno a puttane eppure di giorno dicono che è sbagliato. Io penso che questo sia deplorevole. Non so bene cosa significhi deplorevole. Sai che significa deplorare?" Disapprovare, un po' disprezzare, direi... "Ecco, sai, io non ho mai letto molto. Han sempre detto che facevo fatica perché sono più stupido. Allora tutto quello che so l'ho imparato dalla televisione. E me ne vergogno. Perché conosco le parole ma non so quale sia realmente il loro significato. So quando siano da usare.
Una volta conoscevo un ragazzo. E pensavo fosse un bravo ragazzo. Anzi, lo era. Poi ha iniziato a farsi le canne. E sai a cosa servono le droghe. Servono a farti andare di più. Perché devi sempre dare di più. Ma è come col motorino, quando lo trucchi. Quando ero un ragazzo mi han spiegato come si fa. Limi la testa del cilindro perché vada di più. Ma, a volte lo appiattisci troppo e sbattendo sbattendo sbattendo il cilindro rovina la testata. E devi buttare via tutto. Allo stesso modo le droghe. Tu rendi di più come i cilindri dei motorini truccati ma il tuo cervello si assottiglia come la testata. Non bisogna sempre ascoltare quando ti si chiede di più. Bisogna ignorare i farisei che non pagano le tasse e son sempre più ricchi. Ma non sono veri ricchi. Non come i russi, i giapponesi... Non bisogna avercela coi ricchi. Sono quelli che non pagano le tasse come le puttane che sono deplorevoli. Ti fan continuare a lavorare per cosa? Ti raccontano chissà quale storia per farti credere che lavorare serva a qualcosa.
Questa è la verità, o forse no."
Grazie, è stato un piacere. Guarda ho solo un €uro e mezzo... [era realmente così] Ma bastano almeno per due litri di latte in scatola. Ridiamo entrambi. Se ti possono essere utili, te li lascio volentieri... "No, grazie, ci sono i ricchi che mi lasciano qualcosa. Eppoi ho mangiato poco fa, quindi fino a domani sono a posto." Ma dopodomani? "Eh, dopodomani magari viene primavera." Io li lascio qui comunque, in questa borsa. "Fai come vuoi." Beh, ancora grazie mille della chiaccherata... Buonanotte! "Anche a te."

4 novembre 2009

Recensione


Il sito che sforna questo british humor è ADSFland.com, una branca del complesso CakeBomb.co.uk.
Dicevo, recensione: ben fatto! Non si può dire altro di un sito nato proabilmente per pubblicare giochi tra amici, scarabocchi, idee nate dai bordi degli appunti durante le più noiose lezioni, di solito quelle col prof dalla voce atonale, la canottiera di lana sotto la camicia trasparente e il visto perennemente sporco di gesso. Riduttivo, in realtà: è curato maniacalmente. La grafica come si nota subito ovviamente i contenuti ma anche il codice...


Geniale... Ma ci ho messo tipo ere a capire che la risposta "Maybe it's violence."

Infine, han una serie di link a negozi online... Vendono magliette ed adesivi con la loro arte... Una proposta di business serio, non come quelle (quasi) giornaliere di Arca... Che poi, a dirla tutta (se ci guadagnano) han dovuto fare una grande fatica, invece quelli di GrazieArCazzo.com han preso Wordpress [piattaforma simile a questa qui di blogspot] cui hanno aggiunto o sistemato un paio di applet vari ed eventuali e si son creati il loro personale store di magliette con frasi non sense!