25 marzo 2008

Pasquetta

Bellissima giornata, quella di ieri! Casa Bosi è sempre emozionante, tra un divano Luigi XIV e gli affreschi del Michelangelo si scoprono sempre nuove opere d’arte… La braciolata è venuta perfettamente: il Fede (capo chef), Mariano (piccolo piromane) e Michele (mastro arrostitore, già friggitore provetto) non tradiscono mai… La torta della Giube creava dipendenza… E il Nascondino! Da quanto tempo non giocavo a nascondino… Marco, il gelataio di Valgatara è sempre una certezza… Il lan party, come sempre, va’ a signorine di facili costumi, ma è bello ostiare in gruppo ai nostri pc… Infine “Into The Wild”, indescrivibile con un singolo aggettivo e al quale dedico un paio di parole in più…

Christopher Johnson McCandless, dopo la laurea decide di andare, di lasciare tutto e lanciarsi nella natura… Come scrisse di sé il vero Christopher, “Due anni lui gira per il mondo. Niente telefono, niente piscina, niente cani e gatti, niente sigarette. Libertà estrema, un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. Così ora, dopo due anni di cammino arriva l’ultima e più grande avventura, l’apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore. Suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina su, sulla terra per perdersi nella natura selvaggia.” In un viaggio che alterna momenti solitari ad incontri con le persone più disparate, giunge alla comprensione di numerosi aspetti della natura umana (gli stessi che daranno i nomi ai capitoli della storia del suo viaggio), fino alla conclusione che…

Solo poche cose in uno zaino, nessuna meta e tanta voglia di natura, di strada, di pace… Nessuno manderebbe tutto a farsi fottere per partire con me? Perché, come si diceva ieri notte col Teo (l’unico che ha resistito con me sino all’una e mezza), partire per un viaggio del genere da soli, senza nessuno è, forse, troppo alienante… Ma bellezza del film è anche (forse soprattutto) nelle scene che procurano un senso di fastidio per quelle scelte difficilmente condivisibili effettuate dal protagonista… Il film non parla solo di un viaggio, propone un’infinità di spunti di riflessione: dal rapporto coi genitori all’attaccamento ai beni, dalle parole non dette, dai discorsi non affrontati all’affettività in svalutazione, dal lutto all’iniquità di alcune “regole”…

Questo è uno dei film che vanno visti.

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